martedì 15 aprile 2014

LA SCULACCIATA

La sculacciata è un momento magico. Io parlo, ovviamente, della vera sculacciata, quella data a mani nude su natiche consenzienti,  quella data per lungo tempo senza accusare stanchezza,  quella offerta con forza ma allo stesso tempo con tanta tenerezza,  quella offerta in regalo  tanto atteso.
Alla mia età non più giovane, le mie mani hanno sculacciato natiche meravigliose.
 Natiche bianche oppure abbronzate,  rotonde e meno rotonde,  giovani e meno giovani,  natiche che attendevano con gioia quell'istante meraviglioso dove la mano s'imprime su una pelle curiosa. Ci sono state natiche gementi, altre urlanti, altre supplicanti, altre che hanno pianto lacrime di gioia e di riconoscenza.
La sculacciata è un Iinsieme diabolico e al tempo stesso divino,  dove si fondono,  in una favolosa comunanza,  erotismo,  paura,  umiliazione,  dolore,  desiderio,  piacere,  tenerezza. La sculacciata è necessariamente piena di tenerezza, una infinita tenerezza, un atto per aiutare a raggiungere i propri limiti e forse  andare più lontano,   là dove il dolore diventa piacere,  là dove il piacere diventa dolore,  là dove il dolore e il piacere si sposano in una gioia infinita,  dove la consapevolezza di Appartenere raggiunge il suo culmine.



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